Eclettica e creativa come poche, Sara Lovari è un’artista che con materiali poveri come la carta o oggetti di recupero, crea opere uniche, in grado di riportare la mente indietro nel tempo come le pagine di un diario dei ricordi.
Sono cresciuta in una piccola Frazione di 100 abitanti: Avena, nel comune di Poppi tra Arezzo e Firenze, tra la natura e gli amici, giocando fuori e aspettando l’estate per stare tutto il giorno all’aria aperta! Ho studiato all’istituto tecnico di Poppi per poi trasferirmi a Firenze dove mi sono laureata in Economia del Turismo. Sentivo che i numeri mi avrebbero aiutata ma che non sarebbero stati il mio futuro.
Dopo la laurea al momento di decidere veramente il mio domani ho guardato i miei genitori e detto loro che cosa veramente volevo fare nella mia vita : l’Artista…tra il loro shock e la mia testardaggine sono ancora qui tra le mie carte, i miei libri , musica colla e colore.
Amo viaggiare e visitare luoghi e culture diverse dalla nostra, cerco stimoli e profumi e cibi.
Amo fare sport soprattutto il ciclismo ho 8 biciclette…9 con quella appesa in salotto! Amo le bici vecchie e con quelle partecipo a ciclostoriche, tra polvere maglie di lana che pizzicano, nuovi amici panini al salame e vino. Senza amici non sarei quella che sono.
Ho sempre disegnato, a lavoro facevo le caricature dei colleghi e biglietti dei compleanni e da li è partita la scintilla, ho proseguito con i colori con scarsi risultati per poi trovare nella cartapesta e nell’assemblage il mio mondo.
La vita semplice che mi ha sempre circondata, il mare che amo, gli oggetti che trovo quando vado per mercatini e dagli amici antiquari. Assorbo tutto con gli occhi poi ci pensa la mente ad elaborare e le mani a tradurre l’idea in materia.
Lavoro con materiali semplici, preferisco carte antiche e macchiate, i toni etruschi della mia terra, mappe, carte da parati, oggetti e corde, creare un legame di assemblaggio per raccontare una storia, o dove però, ognuno possa leggere la sua. I filoni principali sono due i Libri d’artista e le Queen ma mi diverte la scenografia del teatro e cinema e anche le sfide in grande istallazioni.
L’opera che mi ha fatto “sudare” di più, e non solo me…, fu una struttura con ventola di una macchina che doveva far volare delle foglie di carta, raccontava il cambiamento delle stagioni e fu esposta alla mia personale al Museo Maec di Cortona. Era un parallelepipedo di legno bianco e sopra di plexiglass, la ventola centrale e degli scivoli laterali facevano sì che le foglie si muovessero a mulinello, però le foglie dovevano essere 7 nè più nè meno e piegate in un certo modo…con il mio braccio destro Roberto finimmo all’una di notte. Quella che invece mi ha procurato maggior soddisfazione è stata “A Pesca di Vita”. Le ancore fluttuanti per la personale al Museo Archelogico Nazionale di Napoli dove vere ancore da barca erano sospese da cavi sul soffitto e pescavano pagine di carta fatta amano con stampate delle parole.
In questo periodo sto partecipando attraverso la progettazione di un’opera pubblica nel mio comune per la rivalorizzazione di un centro polivalente sportivo e sto preparando la personale “Scriptae” all’Archivio di Stato di Siena con 11 installazioni sul tema scritture da Giugno ad Ottobre 2021 e ad una istallazione per il Museo del Castello di Poppi sul tema Dante. Sono anche impegnata in due progetti a 4 mani, uno con Mauro Maurizio Palumbo (Performer) per il Museo Archeologico nazionale di Napoli sul tema Gladiatori ed uno col tema Rinascita con il Fotografo Luca Cacioli per lo spazio espositivo “Casa dell’Energia” di Arezzo; in vista mostre a Firenze e Sorrento.
Sognavo collaborazioni con colleghi e stanno nascendo, sognavo di fare questo lavoro e lo sto facendo nonostante le difficoltà ed il periodo storico. Sogno di continuare il mio viaggio nel mondo che amo.
– Intervista in esclusiva per Art Open Space. Ogni riproduzione è vietata. –

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